Chi si occupa di ottimizzazione in termini di Core Web Vitals, gli elementi decisivi di un sito web per quanto riguarda l’esperienza utente sulla pagina web, sa bene che le novità sono sempre dietro l’angolo. Come, ad esempio, l’Interaction To Next Paint (INP). Ovvero una metrica centrale che ti consente di valuta la reattività della risorsa, individuando la latenza delle interazioni durante l’intero ciclo di vita della pagina web.
Quindi possiamo dire questo: avere un INP basso vuol dire garantire una buona capacità di interazione della risorsa nella sua interezza, non solo in un’area specifica come potrebbe essere l’above the fold. Così come il cumulative layout shift, anche l’INP riguarda l’intera esperienza.
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Si tratta di una metrica inserita nei Core Web Vitals , e che sostituisce il First Input Delay (FID) come metrica, che misura l’interattività dell’intera risorsa presa in esame. Quindi possiamo dire che questa metrica osserva la latenza di tutte le interazioni che un utente ha effettuato con la pagina.
Il risultato sarà un valore numerico che riassume la reattività durante l’intero ciclo di vita della pagina: INP alto significa che non è stata in grado di rispondere rapidamente a tutte le richieste in modo costante, continuo. Vale a dire fare clic con il mouse su un qualsiasi elemento della pagina internet, toccare un dispositivo con un touchscreen, premere un tasto su una tastiera fisica o su schermo per interagire.
Lo so cosa stai pensando: qual è la differenza con il FID? Non stiamo parlando della stessa cosa? No perché l’INP considera tutte le interazioni della pagina, il First Input Delay tiene conto solo della prima. Il FID misura solo il ritardo di input della prima interazione, non considera altro.
Come il tempo necessario per eseguire gli eventi di una determinata sezione del sito o il ritardo nella presentazione del frame. In sintesi, l’INP è una metrica superiore e più precisa.Probabilmente, anche per questo motivo, nel Core Update di marzo 2024 Google ha deciso di sostituire il First Input Delay con l’Interaction To Next Paint. In questo video puoi avere un’idea di cosa significa bad UX a causa dell’INP.
La notizia è stata comunicata con un post di John Mueller su LinkedIn. Dal 12 marzo 2024, il FID scomparirà e l’INP prenderà il suo posto come metrica Core Web Vitals. I rapporti per iniziare a misurare i nuovi punteggi dell’Interaction to the Next Paint sono disponibili sulle diverse piattaforme.
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Aspetta, abbiamo parlato di reattività e latenza: cosa significano questi concetti per l’ottimizzazione dei Core Web Vitas? Per capire l’Interaction To Next Paint (INP) bisogna focalizzarsi anche su alcuni aspetti di approfondimento correlati al tema principale. La latenza, ad esempio, è costituita dalla durata dal momento in cui l’utente inizia l’interazione a quello in cui viene presentato il frame successivo con un feedback visivo.
Ovvero una schermata o un messaggio che appare sulla pagina internet. Mentre con reattività intendiamo i suddetti feedback presentati dal browser nel momento in cui l’utente effettua un’azione. Ad esempio, questo avviene quando si aggiunge a un bene al carrello della spesa online.
Chiaramente per riuscire a valutare al meglio questa metrica è utile avere un parametro di riferimento. Qual è un buon valore di Interaction To Next Paint? Tutto molto semplice secondo la risorsa ufficiale di Google: un INP inferiore o pari a 200 millisecondi significa che la tua pagina ha una buona reattività, superiore a 200 e inferiore o pari a 500 significa che devi intervenire. Un INP superiore a 500 millisecondi vuol dire che hai dei problemi.
Per registrare INP del tuo sito web o quello dei competitor puoi utilizzare un tool che conosci: il Pagespeed Insight. Anche Lighthouse e Estensione Web Vitals per Chrome consentono di ottenere il risultato. Google ha aggiunto i nuovi report INP a Search Console a metà dello scorso anno.
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Una delle correlazioni chiave è con il Javascript. Per ottimizzare il parametro in questione conviene individuare e ridurre JS di terze parti, posticipare il codice che non deve essere caricato in anticipo, ridurre il codice non necessario, dare priorità agli elementi e alle funzionalità con cui molto probabilmente i tuoi utenti vorranno interagire con immediatamente. A tutto questo aggiungiamo sempre un buon hosting performante.
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