Cos’è l’HTTP/2 e a cosa serve (ma anche come ottenerlo)

Postato in data 21 Dicembre 2017 da Riccardo Esposito

Una delle soluzioni migliori per chi cerca alte prestazioni e pagine veloci: lavorare con l’HTTP/2, una realtà che oggi deve essere presa in considerazione da chi acquista un hosting e si appresta a creare un blog o un sito web. Dopo l’attivazione del Keep Alive, del PHP7 e dei dischi SSD questa è una delle modifiche strutturali più importanti.
http/2
Ma di cosa si tratta? Perché molti webmaster affrontano il tema HTTP/2? E, soprattutto, perché un lavoro online dovrebbe essere ansioso di usare questa soluzione per migliorare le prestazioni del proprio dominio? La risposta non è immediata ma si trova qui.

Cos’è HTTP/2: definizione

L’HTTP/2 – in realtà HTTP/2.0 – si basa sul protocollo SPDY creato da Google nel 2009. È la nuova versione del protocollo HTTP (Hypertext Transfer Protocol) apparso per la prima volta nel 1999 e sfruttato come sistema per la trasmissione d’informazioni sul web.

Oltre a rappresentare un passo avanti tecnico, con l’obiettivo di mantenere la massima compatibilità, l’HTTP/2 migliora il caricamento delle pagine web sui vari browser. 

Il vantaggio dell’HTTP/2 per l’utente è la semplicità applicativa. In realtà per sfruttare questa tecnologia non devi fare nulla sul sito web. Come sottolinea anche Wikipedia: “HTTP/2 mantiene ad alto livello la maggior parte della sintassi di HTTP 1.1 come metodi, codici di stato, campi degli header, URI”. Questo significa che la vera differenza si trova nel come viene strutturato il flusso di dati tra server e client. Cosa vuol dire questo punto?

A cosa serve l’HTTP/2

A inviare dati. O meglio, a ottimizzare il trasferimento delle informazioni tra server e browser. Invece di aspettare l’opera di analisi del cliente e l’invio delle richieste, l’HTTP/2 anticipa queste necessità. Per riassumere in pochi punti, i vantaggi concreti dell’HTTP/2 riguardano minore latenza, compressione degli header HTTP, multiplexing di richieste e risposte per ricevere più oggetti in un’unica sessione. Tutto questo si trasforma in ottimizzazione delle risorse e maggior velocità delle pagine web. 

Come attivare l’HTTP/2

Devi scegliere un provider che rispetti queste dinamiche. Proprio come Serverplan: tutti i nuovi hosting si appoggiano su server che hanno implementato l’HTTP/s, quindi basta registrare un nuovo dominio e acquistare un hosting per avere ciò che ti serve. Ovvero un sito web veloce e rapido, basato sul nuovo protocollo. Ma anche con Let’s Encrypt a disposizione.

Un dettaglio non da poco perché per sfruttare i vantaggi dell’HTTP/2 devi avere il certificato SSL e nel caso passare da HTTP a HTTPS, un passaggio che diventa sempre più importante agli occhi di Google e degli utenti. E per i vecchi clienti? Nessun problema, da gennaio puoi mandare un’email al support per ottimizzare il trasferimento su HTTP/2.

hosting wordpress

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Riccardo Esposito

Discussione

4 commenti presenti
  • SFWEB ha commentato il 2018-05-17 23:30:58

    Ciao Riccardo, non mi è chiaro una cosa. Nella sezione Come attivare HTTP/2 scrivi “…tutti i nuovi hosting si appoggiano su server che hanno implementato l’HTTP/s…” forse intendevi HTTP/2 e non HTTP/s.
    Quindi tutti i nuovi server gestiscono già connessioni HTTP/2 senza alcun intervento, corretto?


  • Simone ha commentato il 2022-11-14 12:28:11

    Quindi se non ho capito male per i siti internet con hosting su Serverplan non c’è bisogno di attivare nulla, funzionano già con https2, corretto?


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