La meta description è una stringa di testo che può fare la differenza. Chi si occupa di SEO conosce il valore di questo microcontenuto, sa bene che può essere un elemento decisivo per il lavoro di ottimizzazione. E sa che non ha valore per il posizionamento.
Detto in altre parole, Google non legge questo contenuto. O almeno non lo legge per favorire il ranking di un risultato. A differenza del tag title che, invece, è uno degli elementi più importanti per il posizionamento di una pagina web.
Questo non significa che ci debba essere una minore attenzione nel compilare la meta description, anzi. Spesso gli addetti ai lavori arrivano allo scontro verbale per questioni frivole. Ad esempio le definizioni del proprio campo. Tra le diverse questioni in ballo c’è il SEO Copywriting: esiste o non esiste?
Dal mio punto di vista sì, abbraccia le capacità di chi ottimizza i testi attraverso una duplice prospettiva: quella degli esseri umani e dei motori di ricerca. Guarda caso, proprio la logica che devi mettere in pratica per ottimizzare la meta description.
Un blocco di testo pensato per descrivere un contenuto. Non è visibile nella pagina web, è pensato per accompagnare il tag title nella serp: quando cerchi un risultato, Google estrapola la meta description e la mostra insieme al titolo, al permalink e a eventuali elementi rich snippet.
Da un punto di vista tecnico, la meta description fa parte dei meta tag. Ovvero le informazioni della sezione <head> dedicate ai motori di ricerca. Lo stesso Matt Cutts sottolinea l’importanza di questa stringa e mette in guardia i web master: evitate meta description duplicate. Meglio non metterle, Google saprà ricavare il testo utile da mostrare.
La meta description non viene indicizzata, ma quando la query corrisponde al testo viene evidenziata con il grassetto. Ecco perché il plugin WordPress SEO by Yoast mette tra gli elementi da ottimizzare la keyword principale in questa stringa: non è un fattore di ranking ma dovrebbe essere un buon modo per influenzare il click through rate.
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Il modo più semplice per inserire la meta description: attivare il plugin WordPress SEO by Yoast. In questo modo hai un box alla fine di ogni post per aggiungere il testo. Il plugin ti permette di compilare la descrizione di ogni pagina, comprese le tassonomie, come tag e categorie, e la home page.
Non superare le 155 battute. Questa è la prima regola del bravo copywriter prestato al lavoro dei motori di ricerca: mai permettere a Google di stroncare il testo e modificare il tuo lavoro. Ma non è detto che la serp mostri la meta description che hai creato.
D’altro canto ci sono delle novità in arrivo. Mountain View sta testando delle serp più larghe: il tag title dovrebbe arrivare a 70 caratteri, stesso discorso per la meta description, ma è difficile definire gli spazi. Google non conta i caratteri ma l’ingombro del testo.
Ci sono diversi test da fare ma un punto è certo: avere più spazio a disposizione è utile per il copywriter che vuole sfruttare questa risorsa e aumentare le visite del proprio blog.
La meta description è fondamentale per migliorare il click through rate, la percentuale di click in rapporto alle visualizzazioni. Questo perché attraverso il testo puoi influenzare il comportamento delle persone, le puoi convincere e persuadere. Ma dove appare la meta description? In due occasioni fondamentali:
In entrambi i casi la meta description diventa decisiva per aumentare le visite del blog. Per ottenere un buon risultato devi lavorare con un buon copy, con un testo capace di toccare le corde giuste per spingere le persone a cliccare.
Google+, Facebook e Twitter richiamano la meta description che indichi su WordPress SEO by Yoast, ma questo plugin ti permette di differenziare il testo per ogni piattaforma. Per attivare questa funzione devi andare nella sezione “share” del box in fondo all’articolo e scegliere il campo da modificare. Puoi variare anche immagine e tag title.
Devi sfruttare una manciata di parole per convincere le persone a compiere un’azione: cliccare sul link condiviso o sul risultato che appare nella serp. Una buona ottimizzazione SEO prende in considerazione questo punto: l’obiettivo è aumentare le visite e le meta description sono decisive. Ecco qualche consiglio per migliorare i risultati in ottica persuasive copy.
Un buon modo per verificare il lavoro delle meta description? Puoi usare la Search Console di Google: qui si trova la sezione “Analisi delle ricerche” che mette a confronto le impression e i click. In questo modo è facile definire e migliorare il CTR.
[Tweet “Come migliorare la meta description del blog”]Ecco le indicazioni utili per ottimizzare la meta description in chiave SEO Copywriting, per fondere il lavoro dedicato alle persone e quello rivolto ai motori di ricerca. Non c’è soluzione di continuità, non c’è differenza: lavora per gli esseri umani, per convincere il tuo pubblico. Sei d’accordo? Lascia le tue domande nei commenti.