Google EAT (EEAT): cos’è e quali relazioni ha con la SEO

Postato in data 26 Gennaio 2023 da Riccardo Esposito

L’universo della search engine optimization ben conosce l’acronimo EAT quando si parla di Google. Chi inizia questo percorso, però, può avere dei dubbi rispetto al significato di questo acronimo e, soprattutto, dell’influenza che può avere questa nozione rispetto alla creazione dei contenuti.

Google EAT (EEAT)

In particolar modo verso determinati argomenti noti come YMYL. Ovvero Your Money Or Your Life, tutto ciò che riguarda la salute, i risparmi, i rapporti economici del pubblico di riferimento.In sintesi: per determinati temi bisogna prestare particolare attenzione e seguire le evoluzioni di Google EAT.

Cos’è Google EAT, una definizione

EAT è un acronimo che si trova nelle linee guida dei Quality Rater di Google, le istruzioni per le persone che valutano i risultati di ricerca. Questa sigla sta per Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness.

Vale a dire esperienza, autorevolezza e credibilità: tre elementi fondamentali che permettono di ottenere un contenuto di qualità partendo dalle competenze e dalle conoscenze di chi crea un contenuto.

In sintesi, EAT è il principio utilizzato dai Quality Rater di Google per determinare la qualità dei risultati di ricerca: non è un fattore di ranking ma un criterio da utilizzare per capire se un contenuto può essere considerato di qualità o meno, soprattutto in nicchie delicate come quelle che rientrano nella categoria YMYL. Valutando anche le evoluzioni di questo concetto, quando si parla di EEAT. Infatti, nel corso degli anni s è aggiunta una voce: Experience, l’esperienza diretta di chi scrive rispetto al bene o al servizio.

Da leggere: cos’è la link juice (o link equity) e a cosa serve

Quali sono i punti di Google EAT

Come anticipato, EAT è un acronimo che indica tre unti fondamentali per valutare la credibilità e la bontà di una pagina web. Sono elementi che si basano sul main content, il contenuto principale, ma che riguardano anche elementi esterni. Come ad esempio la sezione chi siamo del sito web.

Ma anche aspetti di contorno del main content come l’area dedicata ai commenti dei lettori. In alcuni casi le informazioni sono collegate a segnali esterni che possono confermare o meno il profilo di chi ha scritto il contenuto. Ecco, nel dettaglio, le varie entità che riguardano Google EAT.

Expertise (competenza)

Questa voce considera la misura in cui l’autore del testo possiede la competenza per affrontare l’argomento. Temi differenti richiedono capacità specifiche per poter creare dei contenuti di qualità. I quality rater possono valutare le competenze dell’autore valutando anche fonti esterne.

Authoritativeness (autorevolezza)

Il creatore del contenuto è conosciuto come fonte di riferimento rispetto a un determinato argomento? In altre parole, è una persona autorevole in un campo? Questo passaggio può essere verificato aggiungendo link a curriculum, social network e profili di portali ufficiali nella biografia degli articoli

Trustworthiness (affidabilità)

La fiducia di una pagina web è l’elemento più importante della combinazione perché il tuo sito internet deve comunicare sicurezze a prescindere da chi firma i contenuti. E da quanto siano esperte o autorevoli i tuoi autori. In questi casi, anche una connessione non sicura (senza HTTPS) può influire.

Cosa significa, invece, EEAT

Negli ultimi periodi (ecco il comunicato ufficiale) si è aggiunto un elemento alla combinazione Google EAT trasformandola in EEAT. Questo perché Google adesso ha inserito nella lista dei segnali osservati dai Quality Rater per la valutazione delle pagine web anche l’esperienza in prima persona.

In alcune situazioni, ciò che conta di più sono i contenuti prodotti da una persona che ha un’esperienza di vita diretta sull’argomento in questione”.

Google

Molti contenuti sono considerati affidabili, e raggiungono il loro scopo, solo quando vengono creati da persone con esperienza personale. Il documento di Google fa un esempio: ti fideresti di una recensione prodotto fatta da qualcuno che non l’ha usato personalmente? Probabilmente no, ecco.

Perché è importante per la SEO

Queste informazioni sono decisive – soprattutto ma non solo per le pagine YMYL – perché ci consentono di dare uno sguardo in quelli che sono i parametri utili per definire in modo oggettivo cos’è un contenuto di qualità. Almeno agli occhi di chi giudica i contenuti per Google.

Giusto ripeterlo: Google EAT (o EEAT) non è un fattore di ranking diretto. Ma seguire le informazioni che permettono di realizzare contenuti di qualità in base a questa definizione – dimostrando autorevolezza della firma, esperienza sul campo, fiducia e affidabilità è un ottimo modo per dare all’utente esattamente ciò che sta cercando. Rispettando quello che possiamo definire beneficial purpose: lo scopo ultimo della pagina web.

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Riccardo Esposito
Tag: seo

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