Non è solo quello che riceviamo via email, anche un sito web diventa spam. O meglio, viene visto come potenzialmente dannoso da Google e quindi rischia una valutazione negativa.
Anche nella search console ci sono sezioni dedicate alla segnalazione di eventuali problemi di sicurezza, e nelle page experience c’è una voce dedicata proprio a questo punto. Troviamo:
Ma abbiamo anche la sicurezza di navigazione tra le voci che possono influenzare il posizionamento. Il ragionamento è semplice: devo offrire un contenuto di qualità.
Questo principio si basa non solo su un testo completo o una pagina veloce nel caricarsi. L’esperienza utente deve essere anche sicura, non minata da malware o altra forma di spam.
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A volte lo spam di un sito web dipende dall’azione svolta dal pubblico. In modo doloso o meno. Nel senso che a volte l’attività spammosa degli utenti non è voluta, si basa sul malinteso mentre in altri casi gli user generated content diventano la base di partenza per pubblicare contenuti spam sulle tue pagine web. Per questo la guida ufficiale di Google suggerisce di evitare la creazione di account, lasciare commenti o inviare recensioni in modo automatico. Ci sono programmi (spambot) che scansionano le pagine web alla ricerca di occasioni per inviare testo auto-generato con link a siti fraudolenti, phishing e promozionali.
Questo può arricchire le tue pagine web con link malevoli e testo duplicato o comunque decontestualizzato. La soluzione: aggiungere sempre un CAPTCHA e mettere tutti i link user generated content in nofollow. Se necessario, disattivare completamente la possibilità di aggiungere collegamenti ipertestuali cliccabili e attivare sempre un plugin antispam.
Da leggere: passaggio da HTTP a HTTPS
Dopo il blocco dell’inserimento di pagine web generate dagli utenti – condizione tipica dei forum – e dei testi che possono fare riferimento a commenti e recensioni, devi sempre avere a cuore la sicurezza del sito web. Questo impone aggiornamento di plugin, temi e CMS. Ma anche:
Vale a dire un prodotto che permetta di aggiungere dei filtri e dei blocchi in grado di rendere difficile la vita a chi vuole che il tuo sito web diventi spam per Google e per gli utenti.
Basta installare uno di questi plugin per aumentare la sicurezza di WordPress per avere risultati. Uno dei migliori è Wordfence Security – Firewall & Malware Scan che offre un ottimo sistema per la gestione dei log in modo da monitorare il traffico inusuale e sospetto.
Questi plugin possono aiutarti a contrastare i tentativi di manomissione del tuo sito web e di violazione dei protocolli di sicurezza che possono portare a trasformare le tue pagine web in una minaccia a causa di malware, trojan, spyware, annunci o virus da scaricare.
Un consiglio sempre utile per la manutenzione del sito web: eliminare tutti i plugin non utilizzati (anche se disattivati). Sostituire quelli che non vengono più aggiornati dagli sviluppatori con versioni più recenti e sicure.
Ci sono diversi metodi per ottenere questo risultato. Il più semplice e diretto: utilizzare gli operatori di ricerca Google e nello specifico quello che ti consente di cercare. Ma dove?
All’interno di un singolo dominio determinate keyword che potrebbero essere sinonimo di infiltrazione di contenuti legati allo spam sul sito web. Usando il site: sul motore di ricerca possiamo ottenere dei buoni risultati. Un esempio concreto di sito bucato dallo spam?
Basta inserire subito dopo l’operatore di ricerca le keyword che potrebbero essere sinonimo di spam nel sito web per avere i risultati. Così da evitare danni d’immagine e posizionamento.
Puoi utilizzare Google Alert e settare degli avvisi con ricerche simili in modo che quando c’è qualche problema puoi avere sempre un richiamo in modo da avere tutto sotto controllo.
Spesso siamo colpevoli del risultato ottenuto. A volte un sito web diventa spam per Google a causa di comportamenti malevoli che vengono continuamente tollerati. Ad esempio si può ottenere questo risultato spiacevole a causa di contenuti duplicati o pagine inutili.
Problemi simili si verificano partecipando a schemi di link, inserendo testo o link nascosti, continuando a effettuare cloaking e doorway. Ci sono dei comportamenti che Google non ammette e spesso sono frutto di una volontà specifica del webmaster.
In alcuni casi tutto questo sfugge di mano e i casi più gravi – presenza di download con file malware, tojan, tentativi di phishing – vengono penalizzati. Cosa succede in questi casi?
Google può nascondere la pagina alla navigazione. Questo può influenzare negativamente il tuo brand. Ecco perché devi intervenire repentinamente per eliminare le iniezioni di file malevoli, codice spam ed eventuali elementi che potrebbero aver generato questo problema.
Da leggere: è importante avere un certificato SSL
La search console di Google è tua alleata per ottenere risposte certe. In primo luogo ti offre la possibilità di monitorare eventuali segnalazioni grazie al report Security Issues.
Qui trovi eventuali pagine indicate come non sicure a causa di spam, malware, trojan o phishing. Il processo da seguire: risolvi il problema e poi chiedi una rivalutazione della risorsa.