C’è sempre grande confusione intorno al concetto di tag. La definizione tecnica per il mondo dell’informatica: si tratta d un metadato, una stringa di informazioni utili per descrivere un oggetto e permette di attivare un processo di classificazione, organizzazione. Stiamo parlando, quindi, di informazioni che accompagnano un qualsiasi tipo di contenuto che deve essere posizionato in un archivio e trovato dal pubblico. Sia online che offline.
La traduzione letterale di questo termine è cartellino, etichetta. E come tale si aggiunge, metaforicamente, ai dati che necessitano di una gestione strutturata. Chiaramente tutto questo deve essere gestito da un software e da una struttura in grado di dare significato al lavoro svolto.
In realtà c’è sempre grande confusione rispetto al termine tag: su WordPress ha un significato, nella SEO c’è chi intende un altro concetto e sui social network, con gli hashtag, passiamo a un altro argomento ancora. Quindi, cosa significa tag? Ecco alcune definizioni per chiarire ruoli e usi.
Argomenti
La prima definizione di questo termine la troviamo nel mondo del codice utilizzato per realizzare le pagine web. L’HTML è un linguaggio di markup che racchiude regole per dare forma a un contenuto ipertestuale.
Questo avviene attraverso i tag, vale a dire dei marcatori che permettono al contenuto di modificare aspetto e funzionalità. Ad esempio, per aggiungere il grassetto a un testo online devi usare il tag <strong>
che nella fattispecie ha un’apertura e una chiusura con </strong>
. Alcuni tag non devono essere chiusi come il <br>
che serve ad andare a capo o <img>
che aggiunge un’immagine e racchiude i suoi attributi come il testo alternative.
Un altro aspetto fondamentale per capire cosa sono i tag, o almeno cosa si intende con questo termine, riguarda l’ottimizzazione per i motori di ricerca. Infatti, all’interno di una pagina web possono essere indicati una serie di meta-tag che permettono di influenzare il comportamento del motore di ricerca verso una determinata risorsa. La lista completa dei meta-tag riconosciuti da Google la trovi in questa pagina, ecco i più importanti da ricordare:
Uno dei grandi dubbi: il title rientra in questa categoria? Tecnicamente no, il titolo SEO è un elemento a parte. Ma spesso, per convenzione, viene incluso nella lista dei meta tag relativi al comportamento del motore di ricerca su una pagina internet. Come si possono influenzare questi parametri?
Il modo più semplice è quello di installare WordPress SEO by Yoast, uno dei migliori plugin per ottimizzare il sito web. Nel cruscotto alla fine dell’articolo trovi tutti i comandi. Non a caso questo add-on è stato scelto per completare l’allestimento dell’hosting WordPress gestito di Serverplan.
Hosting gestito: veloce, affidabile, performante
Sui social esistono dei comandi particolari per gestire le liste di post dedicati a un unico argomento. Sono gli hashtag, parole precedute da un cancelletto # (ovvero hash in inglese) che determinano l’inserimento di un post social nelle liste pubbliche che contengono aggiornamenti a tema.
Rispetto ai meta-tag della pagina web o a quelli di un blog possono essere inseriti con maggior libertà, senza rischiare danni. Però conviene sempre usarli con attenzione e, soprattutto, valutare la singola piattaforma. Su Instagram e Twitter funzionano bene, su Facebook no.
Un altro settore in cui queste etichette sono note è quello del blogging, in particolar modo su WordPress. Il CMS in questione, infatti, insieme ad altre soluzioni per fare blogging, propone un sistema di organizzazione dei post parallelo a quello delle categorie nelle quali inserire gli articoli.
L’obiettivo è quello di creare un sistema di navigazione più articolato e completo. C’è solo un punto da ricordare: quando crei un tag sul blog stai generando una pagina archivio che verrà riempita con anteprime di post. Da un lato rischi di creare contenuti duplicati se generi pagine con un search intent già coperto da altri contenuti; dall’altro puoi attivare degli archivi che al momento ti sembrano importanti. Ma che poi rimangono semivuoti.
O completamente inutilizzati. Quindi, quando crei un tag sul blog assicurati che non entri in conflitto con altri contenuti e che sarà riempito, utilizzato e ottimizzato per coprire un search intent non ancora affrontato. Spesso i blogger alle prime armi creano etichette del blog a caso, confondendole con gli hashtag dei social. Ovvero l’argomento del prossimo paragrafo. Questo può diventare un problema per la SEO a lungo andare.
Da leggere: come ottimizzare home page per la SEO
Un altro esempio di uso dei tag su internet: quello necessario per fare content curation. Ovvero per organizzare i contenuti in modo da creare archivi di valore. In realtà sarebbe questo il vero spirito di queste etichette. ma per affrontare al meglio questa sfida, sia sui social che sulle pagine web, devi seguire le regole che ho elencato: usa i tag con moderazione, senza esagerare. Sei d’accordo? Lascia la tua opinione nei commenti.