Cos’è l’anchor text di un link e come si usa

Postato in data 12 Settembre 2019 da Riccardo Esposito - Aggiornato il 9 Novembre 2023

L’anchor text è uno degli elementi base del web. probabilmente è alla base della struttura stessa di internet perché consente di mantenere insieme l’architettura dei link. Ovvero dei collegamenti ipertestuali che uniscono le varie pagine sia all’interno che tra siti web.

Quando inserisci un link in una pagina puoi usare il rel=”nofollow” per suggerire a Google di non considerarlo in termini SEO. Oppure puoi inserire il target=”_blank” che consente di aprire le pagine in finestre del browser diverse. Ma tutto questo come funziona tutto questo?

Cos’è l’anchor text e a cosa serve

Con questo termine s’intende l’elemento testuale che viene usato per mostrare e rendere cliccabile un link interno o esterno. In altre parole, è ciò che riusciamo a vedere di un collegamento nel codice HTML.

Serve alle persone per individuare un link, capire cosa si trova dall’altro lato e cliccare con il mouse per raggiungere una nuova risorsa. In realtà anche lo spider di Google usa l’anchor text per contestualizzare il link.

Esempio anchor text nell’HTML

Per capire cos’è l’anchor text può essere utile dare uno sguardo al codice HTML che consente di inserire il link. Ecco un esempio che può essere utile per identificare la sezione.

<a href="https://www.serverplan.com/blog/">Serverplan</a>

L’anchor text di un link alla home page del blog Serverplan viene compreso nel tag ahref. In questo modo il nome del brand appare di colore differente, sottolineato, e sarà facile per il lettore capire cosa cliccare. Ma soprattutto cosa sta per aprirsi sul browser.

Come si inserisce con WordPress?

In realtà è piuttosto semplice definire il testo di ancoraggio con l’editor di questo CMS, a prescindere dal tipo di versione usata. Questo vale anche anche con WordPress Gutenberg.

Infatti, per ottenere un anchor text basta selezionare le parole scelte e cliccare sull’icona della catena che serve a inserire il link. Incollata l’URL il testo si trasforma subito in ancora.

Quanti tipi di anchor text ci sono?

Nell’uso comune del testo di ancoraggio si possono trovare diverse soluzioni per consentire alle persone di usare al meglio il contenuto. Perché un punto deve essere chiaro: mettere un anchor text a caso, senza valutare il testo e le parole, vuol dire complicare la lettura.

Allora, qual è uno degli ancor text principali? L’exact-match è quello che rispecchia esattamente contenuto della pagina e testo. Il partial-match, invece, prevede nell’anchor text qualche variazione e il branded, invece, usa come testo il nome dell’azienda o del sito.

Vuoi un esempio chiaro per capire tutto questo? Ho usato come base questa spiegazione di Moz, pensa di dover linkare una pagina dedicata alla SEO generica su Serverplan.

  • Exact-match: anchor text “SEO”
  • Partial-match: “ottimizzazione SEO”
  • Branded: Serverplan

Si può usare come anchor text anche l’URL pura e il testo alternative dell’immagine. Infatti, quando inserisci un link in una foto Google valuta come ancora testuale il tag alt. Pratica da evitare: usare parole generiche come anchor text come clicca qui, vai, visita il sito.

Ottimizzare anchor text per la SEO

Un punto da prendere sempre come riferimento: la scelta del testo influenza il posizionamento delle pagine linkate. Questo vale sia per i link interni ed esterni. Ciò significa che attraverso il testo di ancoraggio rendiamo una pagina più rilevante per le parole usate nell’ancora. Quali sono i consigli della Guida SEO di Google per scegliere un anchor text?

  • Scegli testo descrittivo in grado di dare un’idea di cosa linki.
  • Evita testo generico come vai alla pagina, fonte, clicca qui.
  • Scrivi un testo breve e diretto, evita soluzioni troppo lunghe.
  • Non usare CSS per far sembrare testo normale i link.
  • Evita in qualsiasi caso le forzature negli anchor text.

È utile ricordare che nel lavoro di link building c’è un uso spesso eccessivo di testi ancora commerciali, pensati per spingere con forza una determinata pagina per keyword specifiche.

Google, con l’aggiornamento di Penguin, presta molta attenzione ai pattern ricorsivi dei link in ingresso e l’uso di determinate soluzioni è uno dei più importanti. In sintesi, nel profilo link di un sito è normale osservare una buona percentuale di link con anchor text branded o URL pura. Ma è sicuramente sospetto un uso massiccio di parole chiave sempre uguali.

Anche se non è la stessa cosa, io amplio questo ragionamento sui link interni: ci sono molti plugin che automatizzano l’inserimento di collegamenti ipertestuali sulla stessa parola chiave ma io preferisco lavorare a mano, in modo naturale e senza forzature.

Da leggere: come ottimizzare i link interni del blog

Link e user experience: cosa fare

Ci sono alcune regole da seguire anche per quanto riguarda l’ottimizzazione dei link rispetto all’uso che ne fanno le persone. Che hanno bisogno di indicazioni precise per riconoscere e cliccare i link anche da mobile. Quindi, ecco le linee guida da seguire in ogni occasione.

  • Deve avere un colore diverso dal font.
  • Deve essere breve e descrittivo, facile da cliccare.
  • Cursore: cambia forma quando ci passi sopra.
  • Font: si modifica quando il cursore ci passa sopra.
  • Colore di un link cliccato diverso dagli altri.

Non usare testo privo di significato per aggiungere un link, inserire parole descrittive (non per forza keyword commerciali e particolarmente spinte) è un buon modo per aiutare non solo i motori di ricerca, ma anche le persone. Non è forse questo il compito di un webmaster?

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Riccardo Esposito
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