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La domanda è semplice: come creare un sottodominio, come sfruttare i domini di terzo livello sul proprio blog o sito web? La risposta è chiara: dal cPanel puoi risolvere tutto in pochi secondi, il percorso è semplice.
Per chi non è webmaster, però, questo è arabo. Perché le domande che nascono dopo a questo punto sono ancora più insidiose: cos’è un sottodominio, a cosa serve, perché devo preoccuparmi di questo aspetto?
Ho deciso di aprire un blog con WordPress, ho scelto un hosting di qualità e ho acquistato un dominio adeguato. Con un’estensione capace di riflettere gli scopi del mio brand. A cosa servono queste diavolerie?
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Il sottodominio è un dominio legato a un elemento gerarchicamente superiore. C’è un dominio principale e ci sono dei sottodomini che indicano delle sezioni differenti, delle realtà collegate al nome del brand ma che per qualche motivo hanno bisogno di una propria identità.
Il concetto chiave è questo: c’è una dipendenza relativa e impossibile da ignorare tra il dominio principale e il sottodominio personalizzato.
In linea di massima si garantisce una continuità di elementi grafici, colori e stile. Ma non è obbligatorio tutto questo, ecco perché i sottodomini sono strumenti versatili e utili in determinate occasioni. Vuoi qualche indicazione per muoverti al meglio? Ti consiglio di leggere la nostra guida sulla definizione del sottodominio.
Centinaia di estensioni disponibili e gestione DNS semplificata
Per chi acquista un hosting Serverplan, e in generale per chi lavora con i programmi di gestione cPanel, basta andare sul proprio pannello. Quindi devi loggarti con le tue credenziali, e cliccare sull’icona dei domini.
A questo punto devi cliccare su crea nuovo dominio come suggerito dal tutorial ufficiale cPanel. To trovi di fronte il pannello di controllo: devi inserire il nome che vuoi dare al terzo livello nella casella di testo Dominio.
Così puoi creare il sottodominio di cui hai bisogno. Deseleziona l’opzione per condividere la root del documento (/home/username/public_html) con domain.tld. Inserisci la directory in cui desideri che i file di questo sottodominio siano memorizzati. Quindi, fai click su Invia e hai il tuo subdomain.
Come puoi notare dagli screenshot, creare un sottodominio è facile. Quello che devi mettere a fuoco è questo: mi serve veramente? In qualche caso (come il support) può essere la scelta giusta. In altri casi, invece, è meglio evitare e lasciare le risorse sul proprio dominio. Come faccio a scegliere se creare un sottodominio o meno?
Come suggerito nel paragrafo precedente, i sottodomini sono utili per creare delle sezioni dipendenti ma con degli obiettivi specifici. Magari con funzioni e logiche diverse. Il sottodominio, un dominio di terzo livello, si presenta come il prefisso del dominio principale. Come, ad esempio, quello che puoi leggere qui: help.serverplan.com. L’estensione è il dominio di primo livello, serverplan è il secondo e help è il terzo.
In realtà per il blog non è opportuno usare il sottodominio perché diversi test, prodotti da SEO di buona caratura, hanno rilevato un punto: i domini di terzo livello non hanno buone performance su Google.
Anche se quest’ultimo ha sostenuto che le soluzioni sono simili. Quindi, se devi creare una sezione del portale che non ha grandi esigenze in termini di ottimizzazione SEO puoi lavorare sui sottodomini. Se, invece, vuoi intercettare le ricerche informazionali e innescare un buon processo di inbound marketing non hai molta scelta.
Vuoi spingere i tuoi contenuti, quelli che pubblichi sul tuo blog aziendale? Meglio lavorare su un dominio di secondo livello e un blog nella directory specifica. Ovviamente ogni aspetto deve essere valutato con cura. Per questo, consiglio di leggere questa riflessione SEO: meglio usare sottodominio o sottodirectory nel sito web?
Da leggere: quanti caratteri può avere un dominio?
Tu ad esempio come ti comporti con i sottodomini? Lanci tutto ciò che ti serve senza pensare ad altre soluzioni oppure fai molta attenzione quando decidi di creare un nuovo sottodomino? Aspetto la tua opinione.
8 commenti presenti
maurizio ha commentato il 2017-08-06 20:39:42
Ciao, sembra un po azzardata come principio. I sottodomini spesso valgono quando il sito principale e, secondo tematiche, superano in visibilita e conversioni lo stesso dominio principale.
Riccardo Esposito ha commentato il 2017-08-16 10:10:11
Ciao Maurizio, non ho capito bene questo passaggio.
Maria ha commentato il 2018-01-01 21:32:27
Ho un blog di terzo livello con altervista.org. Mi chiedevo se era possibile il posizionamento se ottimizzo il mio blog.
Grazie
Riccardo Esposito ha commentato il 2018-01-02 09:24:32
beh, le possibilità ci sono. Ma parti sempre con uno svantaggio di base. Ovvero quello di non avere un blog di proprietà.
Giorgio Montolli ha commentato il 2018-02-01 18:42:53
Ciao Riccardo, non trovo tra i tutorial di Serverplan una altrettanto valida spiegazione su come inserire una sottocartella e, al suo interno, installare un secondo WP e un secondo template. O sono io che non la trovo? Grazie. Giorgio
Riccardo Esposito ha commentato il 2018-02-02 08:19:54
Ci vorrebbe un bel tutorial: continua a seguirci, possiamo inserire quest’idea in calendario.
Gianfranco ha commentato il 2019-10-24 20:43:00
Salve, ho letto due volte e sono abbastanza confuso. Conviene quindi creare semplicemente una sotto cartella (es. nomesito.it/blog/) dove caricare il blog anziché creare un dominio di terzo livello blog.nomesito.it ??
Se la risposta è affermativa, voi come mai avete utilizzato la seconda soluzione?
Riccardo Esposito ha commentato il 2019-11-01 07:07:16
Conviene, in linea di massima e se non ci sono particolari esigenze, creare una sottocartella. Ma sono anche scuole di pensiero, non ci sono regole precise perché Google è in grado di gestire perfettamente i sottodomini. Infatti noi abbiamo un dominio di terzo livello e procediamo senza problemi.