La domanda che molti si fanno quando devono affrontare il tema dell’inbound marketing: meglio un blog aziendale interno o esterno? Il magazine deve essere parte del progetto principale o un universo editoriale diverso? La domanda può avere dei risvolti interessanti.
Ma ti rispondo subito: devi aprire un blog aziendale interno, in una sottocartella del tuo dominio. Vale a dire www.nomedominio.it/blog. In qualche caso il sito web coincide con il diario online, in altri puoi decidere di inserire una pagina statica come home page.
In altri ancora hai un vero e proprio portale che ospita un’evoluzione dinamica per pubblicare nuovi contenuti. Quando decidi di aprire una sezione del tuo universo online hai sempre paura di confondere la comunicazione ufficiale con quella del blog. Ma non è questo il punto, la decisione di creare un blog aziendale interno non è casuale. Ecco qual è il punto in questione.
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La domanda è chiara: perché preferire un blog aziendale interno al sito web, vale a dire in una sottocartella (o directory)?
In primo luogo ci sono dei semplici motivi di comunicazione e di branding: mantenere l’utente all’interno del sito web è un buon punto di partenza per rispettare la linearità della navigazione. Le persone rimangono su un unico dominio, non hanno la sensazione di ritrovarsi in qualcosa di diverso. In un progetto separato da quello che porta il tuo nome.
Deve esserci linearità tra il sito web e il blog, per colori e grafiche. Avere tutto sullo stesso dominio aiuta a cogliere l’integrità del progetto comunicativo. Ma gli aspetti positivi non si limitano a quelli che ho appena elencato. C’è anche la buona ottimizzazione SEO da valutare.
Avere un blog aziendale interno vuol dire sfruttare una serie di vantaggi in termini SEO. Quello decisivo: i link in ingresso che arrivano sul blog trasferiscono la propria forza sul dominio più importante dato che è parte integrante. Questo non avviene se il blog si trova esterno.
Quindi su un dominio differente. Come dici? Hai un link diretto che porta al sito web? Non importa, i vantaggi sono limitati e calcola che il blog aziendale è una delle fonti principali di link in ingresso per un sito web ufficiale: gonfio di pagine istituzionali e commerciali ha zero opportunità di guadagnare menzioni virtuose. Non è così, invece, per il blog.
Per approfondire: indicizzazione dominio di terzo livello
La questione è piuttosto dibattuta, molti esperti SEO hanno speso litri di inchiostro digitale per esprimere il proprio punto di vista. Ufficialmente Google, con le parole di John Mueller, sottolinea che è in grado di riconoscere attraverso il crawler e considerarli parte dello stesso progetto. Ma è sempre così? La ricerca di Rand Fishkin sottolinea qualcosa di diverso:
I’d really urge everyone to keep your content on one single sub and root domain, preferably in subfolders. That’s how you’re going to maximize your potential SEO benefit. This is one of those technical SEO things that just hasn’t changed for many years now.
Rand esorta a mantenere i contenuti importanti su un singolo dominio, e di aprire un blog preferibilmente in sottocartelle. Il tutto per massimizzare e sfruttare il potenziale vantaggio SEO.
Questa è una delle tecniche SEO che non è cambiata nel corso del tempo. D’altro canto è proprio il suo caso specifico a fare la differenza: passando da guides.moz.com a moz.com la sua guida SEO ha avuto una crescita esponenziale. Per me questo è un punto importante.
Da leggere: come creare un sottodominio
Tra blog aziendale interno ed esterno la soluzione migliore, per me, è la prima. Nel caso di dominio di terzo livello e sottocartella la soluzione può essere tranquillamente la seconda, vale a dire creare il blog in una directory interna. Il sottodominio può essere preso in considerazione? Potrebbe essere utile quando si vogliono creare progetti paralleli, magari più blog secondari che prendono una direzione differente rispetto al sito principale.
Ma attualmente, anche se in linea ufficiale differenze non dovrebbero essercene, tutti i professionisti SEO sono orientati verso la coerenza interna: meglio creare un blog interno in una subdirectory. Sei d’accordo? Qual è la tua opinione? Lasciala nei commenti.