Quali sono gli operatori di ricerca utili per fare blogging?

Postato in data 9 Marzo 2017 da Riccardo Esposito
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Gli operatori di ricerca sono fondamentali per chi vuoi usare Google nel migliore dei modi possibili. Queste combinazioni di simboli e parole non riguardano solo il motore di ricerca di Mountain View, ma una buona parte delle attività online che in qualche modo permettono al pubblico di cercare. E di interrogare un database più o meno ampio.
operatori di ricerca
Ad esempio, puoi migliorare la ricerca di Twitter con determinati comandi perché stai cercando un contatto, o un’informazione. In questo caso gli operatori di ricerca possono aiutarti a ottenere un risultato raffinato. Un risultato che può essere utilizzato in diversi ambiti: per comodità personale, per lavorare meglio, per studiare il tuo campo di lavoro.

Per quanto riguarda il motore di ricerca più famoso del web, ovvero Google, puoi utilizzare gli operatori base e avanzati per ripulire la serp da tutto ciò che non ti serve. Questa è una gran cosa per l’utente medio e per chi opera nel mondo del web marketing. Se lavori con le parole, con i testi, sai bene che questo aspetto può diventare decisivo. Ecco, ad esempio, gli operatori di ricerca che uso per migliorare la mia attività.

Cos’è un operatore di ricerca?

L’operatore di ricerca è un simbolo o una parola che, inserita in una query, può aiutare l’utente a ottenere un determinato risultato. Un risultato più preciso, adatto alle sue esigenze.

Gli operatori, quindi, sono funzionali all’idea base di Google che cerca di restituire alle persone il miglior risultato possibile. Buona parte dei filtri sono presenti nella sezione Ricerca Avanzata (google.it/advanced_search) che offre un pannello user friendly per migliorare le query. In questo caso basta gestire i campi per ottenere i risultati che cerchi.

Google divide gli operatori in base e avanzati. I primi, detti anche logici, raffinano le ricerche inserendo dei caratteri speciali prima e/o dopo le parole. Ad esempio, se cerchi una keyword e poi inserisci un altro termine preceduto dal segno meno chiedi di restituire i risultati che non contengano la seconda parola. Gli operatori avanzati, invece, danno dei comandi precisi seguiti dai due punti. Voglio iniziare proprio da un comando del genere.

Come e perché cercare con il site:

Uno degli operatori Google più importanti per chi lavora nel mondo del blogging e il site:, un comando per individuare tutte le pagine indicizzate di un sito web. Questo vuol dire che Google fa una ricerca interna in un determinato sito, e restituisce i documenti in base a quelli che sono i risultati più utili. Proprio come fa in una normale query.

operatore site
L’operatore site: all’opera.

In concreto, se digiti site:nomedominio.it chiedi a Google di cercare solo all’interno di questo sito. Perché è così importante? In primo luogo puoi verificare la presenza del progetto in questione negli archivi del motore di ricerca, puoi scoprire problemi di indicizzazione di singole pagine e quante risorse ha immagazzinato il motore di ricerca. Questo vale per il tuo blog e per quello dei tuoi competitor, il site: è il primo controllo da fare.

Ricorda che l’operatore site può guardare in cartelle specifiche e i sottodomini. A queste soluzioni puoi aggiungere tutte le combinazioni necessarie per il tuo scopo: puoi cercare parole che ti interessano in un sito, o escludere i risultati che hanno determinati termini nel testo o in altri punti. Vediamo come nei prossimi paragrafi.

Per approfondire: ottimizzazione SEO per WordPress

Includi determinare keyword nella ricerca

L’operatore site: può essere utilizzato con buon successo nella tua attività di blogging se sfrutti un altro accorgimento, ovvero le virgolette. I caratteri ” ” vengono utilizzati per racchiudere due parole. Se digito la query “hosting WordPress” tra virgolette il motore di ricerca mi dà la possibilità di cercare la combinazione esatta nei suoi archivi. Un universo troppo grande?

Prova a cercare all’interno di un unico progetto. Voglio scoprire gli articoli scritti da Serverplan sull’argomento, come faccio? Digito su Google site:www.serverplan.com/blog “hosting WordPress” e mi godo il panorama. Mountain View, infatti, mi restituisce i risultati del blog che contengono quelle parole. Non mi basta ancora, vero? Ecco altri accorgimenti.

site:www.serverplan.com/blog "hosting wordpress" intitle:hosting
site:www.serverplan.com/blog "hosting WordPress" -inurl:hosting

In questo modo ho chiesto a Google di raffinare ancora di più la ricerca e di trovare tutti i risultati del blog Serverplan con quelle parole nel testo ma con una discriminante: nel primo caso devono avere il termine hosting nel tag title, nel secondo il termine non deve essere presente nel permalink. Io uso queste funzioni per scoprire qualcosa in più sui miei competitor, per capire come si muovono e come affrontano determinati argomenti. Ma anche per fare comment marketing su contenuti specifici.

Un consiglio che uso spesso per valutare i contatti che voglio seguire e sfruttare per guest blogging o altro: vado in un sito con una grossa community, legato al topic che voglio affrontare, e individuo gli utenti che lasciano il maggior numero di commenti. Vado su Google e faccio una ricerca site:nomedominio.it “nome e cognome” per cercare tutte le pagine nelle quali compare. Così posso capire se è un contatto è attivo, interessante.

Trovare idee e nuovi argomenti

Gli operatori di ricerca sono decisivi per trovare idee da inserire nel calendario editoriale del blog. Ad esempio puoi iniziare con qualcosa di generico e scoprire nuove fonti da seguire. In che modo mi chiedi? Utilizzando il comando related:nomedominio.it per individuare siti correlati a quello che hai indicato. Questo è un passaggio utile per il tuo feed reader.

Rimaniamo nella ricerca collegata a un sito web. Come ho detto prima, puoi cercare un termine all’interno di URL, testo, link o tag title con i rispettivi operatori (inurl, intext, inanchor in title) ma puoi scoprire come un autore affronta un determinato argomento utilizzando il termine Jolly. Basta inserire un asterisco nelle virgolette. Ecco qualche caso.

site:www.serverplan.com/blog "* hosting wordpress" intitle:hosting
site:www.serverplan.com/blog "hosting WordPress *" inurl:hosting
site:www.serverplan.com/blog "hosting WordPress *"~hosting
site:www.serverplan.com/blog "hosting WordPress *"~hosting -hosting

In questo modo ho chiesto a Google di cercare in questo blog le keyword Hosting WordPress con una parola sconosciuta che potrebbe precedere questa combinazione. L’aspetto interessante è che puoi spostare l’asterisco dove vuoi per cercare nuove soluzioni e aggiungere o meno ulteriori filtri in URL o title per migliorare i risultati. Inoltre puoi usare il simbolo ~ per inserire risultati che contengano una keyword o relativi sinonimi.

E l’ultima query? Sembra una contraddizione. In realtà è un’idea che ho trovato in un recente articolo di Moz per estrapolare un risultato interessante: il simbolo ~ suggerisce a Google di trovare i sinonimi o quel termine, il -meno invece esclude la parola esatta. Quindi o alternative o niente. Un buon modo per raffinare la keyword research, vero?

Da leggere: come scegliere gli argomenti di un blog

Usi gli operatori di ricerca Google?

Questi sono gli operatori di ricerca che uso per raffinare la serp di Google e per ottenere informazioni precise da dedicare a determinate attività. Con questi sistemi posso scoprire quante pagine ci sono in un sito, o quante volte è stato affrontato un determinato argomento. Posso individuare le persone più attive nei commenti di un blog WordPress.

Tutto questo è fondamentale per un’attività di studio della concorrenza e di blogger outreach. Per questo si inserisce nella strategia di blogging e diventa fondamentale per ottenere buoni risultati: sei d’accordo? Usi gli operatori di ricerca di Google in questo modo? Oppure preferisci puntare su altre tattiche? Aspetto la tua opinione nei commenti.

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Riccardo Esposito

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