Recuperare clienti con l’email marketing

Postato in data 17 Gennaio 2019 da Riccardo Esposito
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Quando si parla di email per carrelli abbandonati si rischia sempre di confondere il remarketing con lo spam. In realtà questa è un’attività fondamentale per migliorare le vendite.

email per carrelli abbandonati
Recupera il carrello e-commerce.

D’altro canto il tuo ecommerce ha sempre bisogno di recuperare visite e potenziali clienti che hanno già espresso determinate preferenze. Avere un tasso di abbandono nel carrello è normale ma non puoi accontentarti di accettare la cosa senza reagire.

Perché tutto questo si traduce in un risultato semplice ma drammatico: mancati incassi. E se hai deciso di investire nell’ecommerce non puoi ragionare in questi termini. Le email per carrelli abbandonati possono fare la differenza. In che modo? Ecco qualche esempio.

Cos’è un’email di recupero carrello: definizione

Con questo termine s’intende un messaggio di posta elettronica pensato per avvisare l’utente che ha lasciato un acquisto incompiuto. L’ecommerce ha un profilo chiaro: individui la merce che ti serve, la metti nello shopping cart e vai verso la cassa. Vale a dire il pagamento.

Qui puoi incontrare una serie di elementi che frenano e impediscono l’acquisto. Lo scopo di chi si occupa dellesperienza utente è chiaro: eliminare tutti gli scogli che l’individuo incontra nel processo d’acquisto. Il rischio di avere dei carrelli abbandonati, però, c’è sempre. Per questo l’email può avvisare l’utente e riportarlo verso l’acquisto. Ma in che modo avviene? Affrontiamo questo tema.

Per approfondire: come vendere con PayPal

Perché l’email remarketing funziona sul serio?

Il check-out viene abbandonato per diversi motivi. A volte è colpa dell’imprenditore che non manifesta in modo chiaro i costi del prodotto più le spese e le tasse, sperando in un effetto sorpresa sul prezzo. In altri casi, invece, il cliente non vuole lasciare il sito ma viene costretto:

  • Il sito va in crash o si congela.
  • Non capisce alcuni passaggi.
  • Chiude per sbaglio la finestra.
  • Viene distratto da altro.

Non sei in un negozio fisico ma su un ecommerce, un ecosistema con un equilibrio labile. Di conseguenza l’email marketing pensato per recuperare carrelli abbandonati può fare la differenza. E aiutare chi vende online a migliorare il fatturato (ottimo risultato).

Come mandare le email per carrelli abbandonati

C’è una vera e propria arte dietro al mondo dei messaggi di posta elettronica per recuperare vendite perse o messe in disparte. Ad esempio devi considerare i tempi: conviene aspettare un po’ prima di inviare il primo messaggio? L’idea è quella di non insistere ma, al tempo stesso, devi essere capace di cavalcare l’interesse non ancora sopito. Quindi puoi mandare:

  • Un’email entro 20 minuti per recuperare subito le vendite di chi ha interrotto la navigazione per puro errore. Ad esempio per un problema con il browser.
  • Un altro messaggio di posta dopo un paio di giorni per catturare l’interesse di chi, invece, voleva solo pensarci. In questo caso devi articolare l’email in modo diverso.

Per ottimizzare questo puoi aggiungere tutto ciò che può portare l’utente a scegliere la tua opzione. Sto parlando degli incentivi necessari per prendere una decisione a tuo favore:

  • Immagini del prodotto per ravvivare la memoria e accendere il desiderio.
  • Call to action per invitare l’utente a cliccare per raggiungere di nuovo il carrello.
  • Recensioni e opinioni dei clienti, un contenuto che aiuta sempre la vendita.

Questi elementi possono sempre fare la differenza, nel lavoro di ottimizzazione delle schede prodotto ma anche nelle email per carrelli abbandonati. Ricorda di personalizzare le recensioni con foto e nome dell’autore, aggiungi le call to action in modo chiaro.

Creare email su WordPress, Magento, Prestashop

Per attivare un lavoro di email marketing dedicato al recupero vendite a causa di carrello abbandonati puoi usare diverse piattaforme. La soluzione più semplice e immediata: sfruttare le estensioni dei vari CMS per attivare questo servizio. Qualche esempio:

Abandoned Cart Lite for WooCommerce

Hai un ecommerce su WordPress generato grazie al plugin Woocommerce? Questa soluzione ti consente di creare un promemoria e-mail automatico da inviare ai clienti che hanno aggiunto i prodotti al carrello, ma non hanno completato l’ordine.

Abandoned Cart Email Magento

Con quest’estensione è possibile inviare automaticamente e-mail per recuperare i carrelli abbandonati. Puoi offrire sconti nella tua email, solo per fare un esempio, e gestire – abilitare, disabilitare, eliminare – le regole in blocco utilizzando le azioni di massa. Inoltre, è possibile specificare le condizioni per i coupon promozionali che devono essere inviati ai clienti.

Modulo Abandoned Cart Reminder

Offre tutti i privilegi di un plugin che consente di ricordare ai clienti che ci sono prodotti non acquistati nel carrello. Interessante: sfrutta le notifiche via browser e una barra per avvisare con maggior efficienza l’utente di un ordine in sospeso.

Cura l’oggetto email per carrello abbandonato

Questa stringa di contenuto è, come sempre, fondamentale per migliorare l’efficacia di un messaggio di posta elettronica. Questo è vero per diversi motivi che devi approfondire.

L’oggetto email anticipa il lavoro che hai svolto, e soprattutto da mobile consente a chi legge di prendere una decisione. Quali sono le regole base per scrivere un buon oggetto email?

  • Usa un testo minimo, non oltre le 60 battute.
  • Evita toni roboanti, promesse e keyword spam.
  • Spiega subito cosa stai offrendo e comunicando.

Quest’ultimo punto è vero soprattutto se ragioni da mobile: qui sono le prime due o tre parole a dare il senso della comunicazione. E l’oggetto email per recuperare carrelli abbandonati non va in direzioni differenti: comunica subito cosa stai inviando, anticipa all’utente che qui troverà un riepilogo di ciò che ha ordinato e ha dimenticato nello shopping cart. E niente spam

Check out abbandonato: esempio email efficace

Ci sono alcuni esempi decisivi per capire come scrivere un’email per recupero carrelli. Ho preso qualche riferimento dal sito di Shopify, cercando di allineare gli esempi con determinate virtù che puoi trovare sempre utili quando scrivi un contenuto del genere.

Il primo punto da elencare, secondo me, è la semplicità. Non devi usare quest’email per comunicare mille aspetti diversi e poi fare anche recupero delle vendite: quest’ultimo è il tuo obiettivo, non distrarre l’attenzione da questo passaggio. Guarda l’esempio in basso.

Esempio di email per recuperare una vendita.

Come puoi vedere basta poco per essere efficace: un copy diretto con fonte evidente, call to action in prima linea e bottone da cliccare. Ma non è sufficiente, vero? Vuoi qualcosa in più.

Puoi ottenere buoni risultati se aggiungi un’offerta all’email di riepilogo. Soprattutto in quelle successiva al primo reminder, quando ti rendi conto che la mancata vendita non è dovuta a un problema momentaneo o non voluto. In questo caso l’utente sta pensando se acquistare o meno e tu puoi aiutarlo a decidere con un’offerta. Ecco come puoi lavorare.

email per carrelli abbandonati
Un altro esempio di email per recuperare cart ecommerce.

Come vedi quest’email ha usato un template minimalista, un semplice testo su fondo bianco che ricorda la classica email mandata da un client qualsiasi. Funziona? Dipende, i vari esempi di email per recupero vendite possono essere solo un punto di partenza per la tua strategia.

Se vuoi ottenere un grande risultato dalla tua attività di email marketing strategico applicata all’ecommerce hai solo una strada da seguire: quella del test. Solo provando nuove soluzioni puoi capire qual è la strada migliore per il tuo lavoro di vendita online.

Da leggere: migliori plugin per ecommerce WordPress

Tu come recuperi le vendite perse dal carrello?

Non puoi evitare questo punto: riprendere i potenziali acquirenti prima che vadano via definitivamente è un buon modo per aumentare i profitti. Avere un tasso di abbandono sul proprio sito è normale, ma non puoi lasciare che questo punto diventi la base. Non credi?

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Riccardo Esposito

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