Non è possibile definire a priori quanto tempo ci vuole per indicizzare un sito su Google. Puoi solo tentare di accorciare l’attesa creando un’entità nella search console e caricare una sitemap.
In questo caso il tempo necessario per indicizzare il sito – quindi inserirlo nelle serp dei risultati di ricerca – è minimo. In alcuni casi possono bastare pochi giorni per vedere il sito nuovo su Google. O almeno la home page, la pagina più importante. In realtà non esiste un tempo netto.
Nessuno sa quanto tempo ci vuole per indicizzare un sito web, può essere necessario un’ora o una settimana. Soprattutto se è un portale o un ecommerce con molte pagine, non è detto neanche che si indicizzino tutte soprattutto se il sito web non è ben strutturato.
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Un portale senza alcuna storia, completamente nuovo, che viene messo online potrebbe dover attendere anche qualche settimana per essere indicizzato in modo casuale, per un semplice passaggio del crawler che precede indicizzazione e ranking. Ovvero il posizionamento.
Il programma di Google – noto anche come spider – è sempre alla ricerca di nuovi contenuti. Ma se non dai alcun riferimento sarà difficile ottenere un’indicizzazione rapida. In passato il processo di indicizzazione era ancora più lento, oggi per accorciare i tempi e arrivare realmente a essere nella serp in poco tempo – uno o due giorno circa – bisogna iscriversi alla search console e caricare la sitemap. In questo modo comunichi subito a Google chi sei.
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Potrebbero essere necessarie da ore a settimane prima che Google indicizzi nuovi contenuti o rinfrescati con un update. Questo ha affermato John Mueller in un video AskGooglebot.
Inoltre non c’è garanzia che Google indicizzerà i tuoi contenuti perché il motore di ricerca tenta di evitare contenuti duplicati, non utili o che non aggiungono valore (thin content).
Ottenere dei backlink – link che arrivano da altri siti web – aiuta a velocizzare l’indicizzazione delle pagine e dell’intero sito web e lo stesso vale per l’internal linking. Ovvero la rete di collegamenti ipertestuali interni che permettono a Google di scoprire tutte le pagine web.
Altra soluzione un po’ démodé ma sempre utile per segnalare un sito web: lo strumento per aggiungere URL che si usava prima che la search console entrasse in gioco.
Sempre nella search console hai uno strumento potente che è l’URL inspector. Vale a dire un tool per forzare l’indicizzazione suggerendo a Google di passare su un determinato indirizzo. Copia il permalink, incolla il tutto nel campo principale della search console poi Enter.
A questo punto Google si prenderà del tempo e potrà impiegare minuti o magari ore o anche giorni, però alla fine passerà sul tuo contenuto e nella cache della pagina web della serp puoi controllare l’ora dell’ultimo passaggio. Ricorda che questo metodo è indicato per singole pagine web, se devi indicizzare più contenuti o interi siti web devi utilizzare la sitemap.
Da leggere: cos’è e come funziona l’htaccess
John Mueller sottolinea un punto: per velocizzare l’indicizzazione può essere utile – oltre pubblicare contenuti di qualità – bisogna valutare con attenzione la qualità del server che ospita il portale. “When your server slow down, search engine tend to slow down as well“.
Questo è il concetto chiave del portavoce di Google. Se il server del sito è lento anche Google lo è. Per questo conviene sempre scegliere un hosting di qualità. Qualche idea?