On-premises software, cosa significa e quali sono le differenze con il cloud

Postato in data 23 Febbraio 2023 da Riccardo Esposito

Il software on-premises ha un significato: in sede. Questa è la traduzione e il concetto ha un percorso basato sull’idea che il programma necessario a una determinata azienda o realtà imprenditoriale sia presente in sede. Installato su un computer o un server. Che può essere noleggiato o di proprietà.

software on-premises

Come puoi ben immaginare tutto questo si oppone con un altro paradigma strutturale del nostro mondo contemporaneo: il SaaS, software as a service. Ovvero l’idea che un determinato programma si può utilizzare in base alle necessità, senza averlo materialmente ma sfruttando i benefici del cloud. Quindi, scopo unico ma strade diverse. Qual è la caratteristica chiave del software on-premises? E quali sono le differenze con le altre realtà?

Cos’è il software on-premises

La definizione: il termine on-premises, letteralmente in sede, indica la presenza di un programma installato ed eseguito su macchine locali. Quindi che appartengono all’azienda che è titolare della licenza.

La diffusione di questo modello era pressoché universale fino ai primi anni 2000 quando poi si diffondono altri paradigmi come il cloud computing e il modello SaaS. Ovvero la possibilità di pagare per poter accedere limitatamente a un programma che in realtà non possiedi. E accedi ai servizi tramite internet.

Una rete stabile e veloce ha incentivato questa condizione ma il software on-premises non perde completamente la sua quota di mercato. Anzi, resta una soluzione valida rispetto all’ off-premises in diverse occasioni. Ad esempio quando le aziende hanno bisogno del controllo completo delle piattaforme software, hardware e dati. E devono semplificare i pagamenti con un versamento una tantum.

Da leggere: cos’è un hosting e qual è la differenza con il server?

L’ universo del cloud computing

Con questo termine intendiamo rete di hardware in grado di creare una serie di nodi che fanno da base a un’infrastruttura utile a realizzare servizi per gli utenti finali. Quindi, il cloud può essere la base di partenza di un hosting che consente all’azienda di gestire le risorse con una precisione difficile da immaginare diversamente. Oppure puoi creare degli spazi di condivisione per archiviare documenti e trovarli sempre e comunque, su qualsiasi dispositivo. Il cloud è la base per lo smart working e oggi lo possiamo trovare in salse differenti che fanno capo al suffisso as-a-Service.

Differenza tra IaaS, PaaS e SaaS

Quando parliamo di servizi cloud abbiamo tre principali soluzioni: IaaS, PaaS e SaaS che hanno un grado di risorse sempre più rivolto ai servizi esterni. Questo significa, ad esempio, che la prima condizione implica una gestione esterna della sola infrastruttura tecnica – ad esempio i server – che viene appunto venduta come un servizio. Poi c’è il Platform-as-a-Service (PaaS) in cui si fornisce la piattaforma software. A chi è rivolto?

Questa è una condizione particolarmente amata dagli sviluppatori che usano questa soluzione per mettere in pratica il proprio lavoro. Infine abbiamo il SaaS. Ovvero il software servito nella sua versione finale attraverso mobile o web app. Tutto questo si contrappone al software on-premises.

Quando devi scegliere l’on-premises

Meglio on-premises o cloud? Questa è la domanda che spesso viene fatta a chi deve scegliere determinate soluzioni aziendali. La risposta può essere sintetizzata da questa grafica di Red Hat: con la gestione personale puoi ottimizzare tutti i passaggi come preferisci. Più si procede verso la condizione SaaS, maggiore è la quantità di attività che lasci in mano al fornitore. Il che può essere una soluzione importante per alcune esigenze. Ma non tutte.

On-premises vs cloud

Infatti, per chi si chiede se è meglio on-premises o cloud nella sua forma completa (SaaS), si devono considerare i vantaggi di una soluzione completamente gestita. Ad esempio puoi avere massimo controllo sulle risorse e sui dati per ottimizzare le performance.

Le informazioni sensibili saranno gestite come tu preferisci e non avrai il rischio di dover condividere spazi cloud con altri clienti. Questo è uno dei problemi tipici dell’hosting e che spinge chi ha bisogno di sicurezza elevata a scegliere i server dedicati. Lo stesso vale per:

  • Massima flessibilità delle risorse.
  • Ottimizzazione dei costi.
  • Controllo degli interventi.

Soprattutto se scegli le soluzioni full accessed in cui hai la possibilità di lavorare personalmente su installazione degli applicativi, root, riavvio, monitoring e amministrazione. Ci sono degli svantaggi? Parlerei piuttosto di caratteristiche proprio come avviene con il server dedicato Serverplan.

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Riccardo Esposito

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