5 abitudini indispensabili per il freelance che lavora da casa

Postato in data 5 Febbraio 2015 da Riccardo Esposito - Aggiornato il 11 Dicembre 2021

Questo è un blog dedicato al mondo dei server? Sì, certo, può essere. Ci sono tanti articoli che affrontano temi legati al web hosting, dei VPS, delle macchine dedicate a chi vuole prestazioni sempre diverse. E sempre migliori.

Se vuoi approfondire trovi tutti gli articoli nella sezione hosting.

Però il blog Serverplan è prima di tutto uno spazio dedicato a chi lavora nel mondo del web. Quindi puoi trovare articoli legati al social media marketing, al webwriting, all’usabilità e al mondo Inboud Marketing. Ed ecco perché oggi voglio affrontare un tema a me caro: quello dei freelance.

freelance

Meglio ancora, quello dei freelance che lavorano a casa. Per molti è un sogno: non uscire di casa la mattina, non affrontare traffico e mezzi pubblici, non condividere spazi con colleghi più o meno simpatici. Ma lavorare come freelance da casa non è semplice.

Hai bisogno di metodo e costanza. Hai bisogno di volontà ferrea. Il motivo? Dai uno sguardo a questi 5 consigli per migliorare la vita di un freelance che lavora da casa.

1. Patti chiari

Perché nascono gli uffici? Perché all’interno di queste strutture si possono riunire due, tre dieci persone che hanno un unico compito: eseguire un lavoro. Nell’immaginario collettivo non dovrebbero esserci distrazioni, non dovrebbero esserci momenti di svago (nella maggior parte dei casi è così) poi scopri gli uffici di Google e capisci che sei nato nella parte sbagliata del mondo.

Vuoi riprodurre questo ambiente a casa? Bene, devi fare un discorso chiaro alle persone che condividono le quattro mura con te: hai delle esigenze. Delle esigenze serie. E hai bisogno di rispetto. Il fatto che tu sia a casa non vuol dire essere sempre disponibile, non vuol dire poter abbandonare il computer per dare una mano in cucina. Certo, puoi farlo di tanto in tanto. Ma quando il dovere chiama non deve volare una mosca. Almeno nei tempi e negli spazi prestabiliti.

2. Spazi precisi

Se puoi definisci uno spazio preciso da dedicare al tuo lavoro freelance. Una camera, un angolo, una tavola, uno sgabello: deve essere il tuo ufficio. Mi rendo conto che non sempre è possibile, ma questa è la verità: senza uno spazio dedicato alla tua attività rischi di soccombere sotto il peso delle distrazioni.

Quindi devi fare affidamento al suddetto patto di non belligeranza stretto con le persone che condividono il tetto: nelle ore di lavoro si rispettano gli spazi. Altrimenti c’è l’alternativa: coworking. Certo, è una spesa in più. Ma se lo spazio è umanamente assente non vedo alternative.

Avere uno spazio definito vuol dire anche creare un confine con le distrazioni: quando si lavora non c’è spazio per altro, anche se la tentazione di abbandonare la postazione per raggiungere il divano è davvero forte.

3. Tempi stabiliti

Vero, lavori a casa. Ma non puoi neanche costringere una famiglia intera a rispettare un silenzio monastico per 15 ore al giorno. Sì perché quando lavori come freelance tra le quattro mura di casa tendi ad aumentare il tempo passato di fronte al computer. Rischi di chi trasforma la propria passione in lavoro. Però devi limitarti per due motivi:

  • La tua salute mentale.
  • La pace nella tua dimora.

Tu hai bisogno di riposo. Anche se hai una stanza dedicata al tuo lavoro (il classico studiolo che tutti desiderano) devi definire dei tempi ben precisi altrimenti rischi di esaurire le tue energie. Questo vale anche per il riposo settimanale. Lo so, non esiste sabato e domenica, ma concediti delle ore lontano da PC e smartphone.

4. Abitudini

Un consiglio legato alla mia esperienza personale: mantieni le abitudini che ti permettono di abbandonare lo schermo, e di uscire dalla tua abitazione. Se non imponi uno stacco rischi di trascorrere tutta la tua settimana lavorativa nel tuo studio, in una completa alienazione. Il lavoro è importante, ma anche la tua salute psicofisica.

5. Tool specifici

La vita del freelance è articolata. Molto articolata. Soprattutto perché non può esordire con un classico: “non è compito mio”. Qui tutto è compito tuo. Tu devi fatturare, tu devi fare pubblicità, tu devi fare l’account, tu devi fare i preventivi. E tu devi lavorare, ovvio.

Come risolvi? Delegando a colleghi, rifiutando quello che non ti interessa, sfruttando la forza di tool più o meno utili per organizzare la tua giornata. Io ad esempio utilizzo Trello che mi permette di organizzare il lavoro in task e Google Drive per condividere i lavori con i clienti. Ovviamente ogni professione ha le proprie necessità ma un buon Google Calendar può fare comodo a tutti.

Massima attenzione anche per lo strumento della gestione email. Molti preferiscono puntare su Gmail che ha sicuramente molte funzioni utili, ma non è l’unica soluzione. Affidarsi a un provider può essere utile non solo per avere un dominio email professionale (tipo info@lamiaazienda.it) ma anche per sfruttare le potenzialità di una casella di posta che ti permetta di avere anche la famosa email certificata PEC.

La tua esperienza

Questi sono i consigli che rivolgo a chi ha deciso di iniziare un percorso freelance a casa. Secondo te questa lista può essere ampliata con altri punti? Qual è la tua esperienza personale? Lascia le tue idee e le tue impressioni nei commenti.

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Riccardo Esposito

Discussione

3 commenti presenti
  • Marina ha commentato il 2015-05-12 12:18:55

    Lavoro da casa e quoto tutto l’articolo :) In particolare gli strumenti citati sono utilissimi anche per quelle volte in cui lavori in altre città. La mia regola è avere tutto a portata di mano!
    Ciao e grazie per il post.


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